È da poco stato approvato il nuovo decreto per quanto riguarda l’agrivoltaico. Tema già trattato in un precedente articolo, l’agrivoltaico nasce dalla necessità di conciliare il settore agricolo e quello delle energie rinnovabili e viene definito come un impianto fotovoltaico che produce energia rinnovabile tramite pannelli solari installati direttamente sul suolo agricolo, senza compromettere coltivazioni o allevamenti, ma anzi incrementandone la resa.
I soggetti che possono realizzare un impianto agrivoltaico sono le imprese agricole, singole o associate, e le Associazioni Temporanee di Impresa, formate sia da imprese del settore energia che agricole, che utilizzano i loro terreni per l’installazione dell’impianto.
Come già visto in precedenza, non tutte le coltivazioni sono adatte alla produzione di questo tipo di energia. Infatti, ne è stata fatta una divisione in base alla reazione alla riduzione luminosa. Ne è risultato che, oltre alle colture non adatte, ovvero quelle che richiedono un’elevata esposizione alla luce come alberi da frutto, girasole, frumento, farro e mais, si possono distinguere altre quattro categorie:
L’agrivoltaico non permette dunque solo di produrre energia sostenibile, ma è a favore anche dell’agricoltura stessa, in quanto i moduli fotovoltaici possono agire come barriera contro il sole, il calore, la siccità o le precipitazioni.
L’approvazione di questo decreto ha come finalità la realizzazione, entro il 30 giugno 2026, di sistemi agrivoltaici di natura sperimentale, in coerenza con le misure di sostegno agli investimenti previsti dal PNRR, per una potenza complessiva pari almeno a 1,04 GW e una produzione indicativa di almeno 1.300 GWh/anno. Per raggiungere questo obiettivo, ai sistemi agrivoltaici che rispettano i requisiti previsti sarà riconosciuto un incentivo, composto da un contributo in conto capitale, nella misura massima del 40% dei costi ammissibili, e da una tariffa incentivante applicata alla produzione di energia elettrica netta immessa in rete. Le risorse stanziate sono pari a 1.098.992.050,96 €.
Il decreto cesserà di applicarsi il 31 luglio 2026.
Per sistema agrivoltaico sperimentale si intende un impianto che adotta congiuntamente: soluzioni integrate innovative con montaggio dei moduli elevati da terra, anche prevedendo la rotazione degli stessi, senza compromettere la continuità delle attività di coltivazione agricola e pastorale; e sistemi di monitoraggio che consentano di verificare l’impatto dell’installazione fotovoltaica sulle colture, il risparmio idrico, la produttività agricola per le diverse tipologie di colture, la continuità delle attività delle aziende agricole interessate.
Gli impianti che accedono alle procedure del decreto devono garantire il rispetto dei seguenti requisiti:
Tutti gli impianti installati devono inoltre rispettare il principio DNSH, non arrecare un danno significativo.
L’accesso agli incentivi avviene attraverso la partecipazione a procedure pubbliche, bandite dal GSE. Ciascuna procedura prevede un periodo di apertura dei bandi di 60 giorni per presentare domanda di partecipazione. Le istanze di partecipazione vanno inviate al GSE esclusivamente tramite il sito www.gse.it. Nel caso in cui le domande presentate superino il contingente messo a disposizione, il GSE applica i seguenti criteri in ordine di priorità: maggiore percentuale di energia elettrica autoconsumata per alimentare le utenze dell’impresa agricola rispetto alla produzione netta dell’impianto, anteriorità della data ultima di completamento della domanda di partecipazione alla procedura.
Gli impianti risultanti in posizione utile nelle relative graduatorie devono entrare in esercizio entro 18 mesi a decorrere dalla data di comunicazione dell’esito della procedura e comunque non oltre il 30 giugno 2026. Il mancato rispetto del termine comporta l’applicazione di una decurtazione della tariffa spettante dello 0.5% per ogni mese di ritardo, nel limite massimo di nove mesi e comunque non oltre il 30 giugno 2026. Nel caso in cui non sia rispettato l’ulteriore termine del 30 giugno 2026, il GSE dichiara la decadenza del diritto di accesso a tutti i benefici previsti dal presente decreto.
I soggetti beneficiari devono comunicare al GSE la data di entrata in esercizio degli impianti entro i 30 giorni successivi all’avvio dell’esercizio e, in ogni caso, non oltre il 31 luglio 2026 (pena la perdita del diritto di riconoscimento della tariffa spettante per il periodo intercorrente tra la data di entrata in esercizio dell’impianto e il primo giorno del mese successivo alla data della comunicazione tardiva).
Per gli impianti di potenza non superiore a 200 kW, il GSE provvede direttamente al ritiro e alla vendita dell’energia elettrica, erogando la somma spettante in forma di tariffa omnicomprensiva. Per gli impianti di potenza superiore a 200 kW, l’energia elettrica prodotta resta nella disponibilità del produttore, che provvede autonomamente alla valorizzazione sul mercato; in seguito, il GSE calcola la differenza tra la tariffa spettante e il prezzo di mercato dell’energia elettrica di riferimento.
Maggiori informazioni e il decreto completo sono disponibili al seguente link https://www.fiscoetasse.com/files/16203/decreto-agrivoltaico-2023.pdf