Quando si sceglie di installare un impianto fotovoltaico, si compie un passo concreto verso un futuro più sostenibile. Ma è altrettanto importante sapere che questa scelta è green non solo nella produzione di energia pulita, ma anche nel fine vita del sistema. Pannelli fotovoltaici e batterie d’accumulo sono oggi completamente riciclabili e il loro smaltimento avviene secondo procedure sicure, tracciabili e a impatto ambientale minimo.
Una delle domande più frequenti riguarda proprio la fine vita dei pannelli:
“Ma poi diventeranno rifiuti pericolosi come l’amianto?”
“Dovrò spendere una fortuna per smaltirli?”
La risposta è chiara e rassicurante: NO.
Oggi la normativa italiana ed europea ha fatto importanti passi avanti, garantendo regole chiare e trasparenti. I pannelli fotovoltaici a fine vita non sono rifiuti tossici o nocivi, ma sono classificati come RAEE (Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche), come un normale televisore o un tostapane, secondo quanto previsto dal D.Lgs. 49/2014.
Grazie al sistema adottato in Italia, chi installa un impianto fotovoltaico oggi non dovrà preoccuparsi né economicamente né operativamente dello smaltimento. Questo perché:
- Per impianti installati dopo il 30 giugno 2012, il costo dello smaltimento è già incluso nel prezzo d’acquisto: il contributo RAEE viene versato dal produttore/importatore al momento della vendita.
- Per impianti installati prima di questa data, sono previste procedure chiare: per gli impianti domestici fino a 3 kW, il conferimento dei pannelli dismessi presso l’ecocentro è gratuito; per impianti da 3 a 10 kW, è richiesta la documentazione di corretto smaltimento per recuperare la quota trattenuta (12 € a pannello); per impianti sopra i 10 kW, lo smaltimento è gestito da operatori specializzati.
Smaltire un pannello non significa generare rifiuti, ma recuperare preziose risorse.
Il 98% dei materiali che compongono un modulo fotovoltaico può essere recuperato e reimmesso nel ciclo produttivo, in perfetta logica di economia circolare.
Ecco cosa si può ricavare da un singolo pannello:
- 15 kg di vetro
- 3 kg di plastica
- 2 kg di alluminio
- 1 kg di silicio
- 100 grammi di rame
Il processo avviene attraverso tecnologie meccaniche, termiche e chimiche avanzate, che separano gli strati del pannello (vetro, EVA, celle fotovoltaiche, elettrodi, polimeri, PVF), garantendo la massima efficienza di recupero.
Le batterie di accumulo: anche qui, massima sicurezza e sostenibilità
Le batterie – specialmente quelle al litio, oggi più diffuse – hanno un ciclo di vita medio di 15-20 anni. Anche in questo caso, lo smaltimento è programmato già all’origine.
PowerSol, ad esempio, si fa carico del contributo RAEE per ogni batteria immessa sul mercato, assicurando così al cliente uno smaltimento sicuro, gratuito e certificato al termine del ciclo di vita del prodotto.
Le batterie al litio, rispetto a quelle al piombo, sono più performanti, meno inquinanti e più facilmente smaltibili, e questo è uno dei motivi per cui l’azienda ha scelto fin da subito di puntare sulla qualità e sulla sostenibilità.
A chi rivolgersi per lo smaltimento?
I moduli dismessi devono essere conferiti presso Centri di Raccolta RAEE autorizzati, facilmente individuabili tramite il sito del Centro di Coordinamento RAEE.
Il servizio è gratuito, e tutta la gestione logistica è seguita da operatori specializzati, soprattutto per gli impianti più grandi.
In conclusione: un impianto fotovoltaico è una scelta 100% sostenibile
Dalla produzione di energia pulita, al risparmio economico, fino alla gestione del fine vita, l’impianto fotovoltaico è una scelta sicura, green e sostenibile in ogni fase del suo ciclo di vita. Nessuna brutta sorpresa, nessun costo nascosto, nessun rischio per l’ambiente.
Affidandoti a professionisti seri, puoi contare su un sistema progettato per rispettare la natura, oggi e domani.
Se stai pensando a un impianto fotovoltaico, puoi farlo con serenità: è davvero una scelta amica dell’ambiente.
