L’energia solare è oggi una delle colonne portanti della transizione energetica europea. Tra i grandi impianti che hanno fatto scuola c’è il parco solare di Les Mées in Francia, considerato un modello di integrazione paesaggistica e tecnologica. Allo stesso tempo, in Italia sono in corso progetti di grandi campi fotovoltaici che, pur con meno clamore mediatico, stanno superando i record francesi in termini di potenza installata e innovazione.
Il parco solare di Les Mées: innovazione tra le colline dell’Alta Provenza
Il parco fotovoltaico di Les Mées, inaugurato tra il 2011 e il 2012, si trova nella regione francese delle Alpes-de-Haute-Provence e si estende su oltre 200 ettari. Con i suoi 112.000 moduli fotovoltaici e una capacità installata di 100 MW, è stato per anni uno dei più grandi impianti solari d’Europa.
A renderlo unico non è solo la potenza, ma il modo in cui è stato progettato:
- nessuna fondazione in cemento, così da permettere un futuro ritorno all’uso agricolo;
- piantumazione di specie mellifere per sostenere biodiversità e apicoltura;
- un posizionamento ottimale dei pannelli, favorito da un’irradiazione solare molto alta e da una ventilazione naturale che ne aumenta l’efficienza del 10–15%.
Les Mées rappresenta quindi un simbolo della Francia fotovoltaica, capace di unire tecnologia e tutela del paesaggio, nonostante alcune critiche sull’impatto ambientale e sull’effettiva applicazione delle misure a favore della biodiversità.
I grandi impianti fotovoltaici in Italia
Se la Francia ha scelto di puntare su impianti compatti e ad alta visibilità, l’Italia ha preferito una strategia diversa: più potenza, più agrivoltaico e una distribuzione territoriale diffusa.
Tra i parchi solari italiani già operativi spiccano:
- Montalto di Castro (Lazio): oltre 100 MW di potenza, distribuiti su più lotti, con attenzione al recupero paesaggistico.
- San Bellino (Veneto): circa 70 MW, esempio pionieristico di agrivoltaico su larga scala, dove l’energia solare convive con l’agricoltura.
- Ravenna: in fase di ampliamento, supererà i 100 MW e riqualifica aree industriali dismesse.
Questi impianti dimostrano come il fotovoltaico italiano punti non solo alla produzione di energia rinnovabile, ma anche alla valorizzazione del territorio attraverso soluzioni integrate.
I nuovi giganti italiani in arrivo
Grazie agli incentivi del PNRR, in Italia sono in fase di autorizzazione e costruzione parchi fotovoltaici da oltre 150–200 MW, che supereranno di gran lunga la capacità di Les Mées.
Alcuni esempi:
- in Sicilia, Statkraft sta sviluppando progetti fino a 260 MW;
- in Basilicata, Falck Renewables ha in cantiere impianti superiori ai 100 MW;
- tra Ferrara e Ravenna, Terna, Eni e Hera collaborano a progetti da oltre 100 MW ciascuno.
Questi nuovi campi solari, pur meno “iconici” di Les Mées, rendono l’Italia uno dei Paesi europei più dinamici nello sviluppo del fotovoltaico industriale e agrivoltaico.
Italia e Francia a confronto: due approcci diversi
Il confronto mette in luce strategie complementari:
- la Francia punta su impianti compatti e di forte impatto visivo, che diventano simboli della transizione energetica;
- l’Italia predilige potenza, flessibilità e multifunzionalità, con un ruolo sempre più centrale dell’agrivoltaico e del riuso di aree industriali dismesse.
Se il parco solare di Les Mées non è più il più grande d’Europa, resta un punto di riferimento internazionale per la qualità del progetto e la sua capacità comunicativa.
L’Italia, invece, senza clamore, sta costruendo la nuova generazione di parchi fotovoltaici europei: più grandi, più sostenibili, più versatili.




