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Che cos’è il principio DNSH?

Il principio DNSH (Do No Significant Harm), ovvero “Non arrecare danno significativo”, nasce per coniugare crescita economica e tutela dell’ecosistema, garantendo che gli investimenti siano realizzati senza pregiudicare le risorse ambientali. A questo scopo il Regolamento (UE) 241/2021, istitutivo del Dispositivo di Ripresa e Resilienza, dispone che possano essere finanziate, nell’ambito dei singoli Piani nazionali, soltanto le misure che rispettino il principio DNSH, introdotto dal Regolamento (UE) 2020/852, il cd. “Regolamento Tassonomia”. Inoltre, i piani devono includere interventi che concorrono per il 37% delle risorse alla transizione ecologica.

Il principio, come detto, si basa su quanto specificato nella “Tassonomia per la finanza sostenibile” adottata per promuovere gli investimenti del settore pubblico e privato in progetti verdi e sostenibili e per raggiungere gli obiettivi del Green Deal.

In quali casi si va contro il principio DNSH

Il regolamento individua i criteri per determinare come ogni attività economica contribuisca alla tutela dell’ecosistema, senza recare danno a nessuno di questi obiettivi ambientali:

  1. Mitigazione dei cambiamenti climatici;
  2. Adattamento ai cambiamenti climatici;
  3. Uso sostenibile e protezione delle risorse idriche e marine;
  4. Transizione verso l’economia circolare, con riferimento anche a riduzione e riciclo dei rifiuti;
  5. Prevenzione e riduzione dell’inquinamento dell’aria, dell’acqua o del suolo;
  6. Protezione e ripristino della biodiversità e della salute degli eco-sistemi.

Ai sensi dell’articolo 17 del Regolamento UE 2020/852, un’attività economica arreca un danno significativo agli obiettivi sopracitati, rispettivamente, nei seguenti casi:

  1. Se porta a significative emissioni di gas serra;
  2. Se determina un maggiore impatto negativo del clima attuale e futuro, sull’attività stessa o sulle persone, sulla natura o sui beni;
  3. Se è dannosa per il buono stato dei corpi idrici (superficiali, sotterranei o marini) determinandone il loro deterioramento qualitativo o la riduzione del potenziale ecologico;
  4. Se porta a significative inefficienze nell’utilizzo di materiali recuperati o riciclati, ad incrementi dell’uso diretto o indiretto di risorse naturali, all’incremento significativo di rifiuti, al loro incenerimento o smaltimento, causando danni ambientali significativi a lungo termine;
  5. Se determina un aumento delle emissioni inquinanti nell’aria, nell’acqua o nel suolo;
  6. Se è dannosa per le buone condizioni e resilienza degli ecosistemi o per lo stato di conservazione degli habitat e delle specie, comprese quelle di interesse per l’Unione Europea.

Valutazione tecnica

Tutti i progetti inseriti nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza sono dunque stati valutati considerando i criteri DNSH. Coerentemente con le linee guida europee, la valutazione tecnica ha stimato in una prospettiva a lungo termine, per ogni intervento finanziato, gli effetti diretti e indiretti attesi.

Gli effetti generati sui sei obiettivi ambientali da un investimento o una riforma sono quindi stati ricondotti a quattro scenari distinti:

  • La misura ha impatto nullo o trascurabile sull’obiettivo;
  • La misura sostiene l’obiettivo con un coefficiente del 100%;
  • La misura contribuisce “in modo sostanziale” all’obiettivo ambientale;
  • La misura richiede una valutazione DNSH complessiva.

Una volta individuati questi scenari, sono stati definiti due approcci per le valutazioni DNSH: il primo prevede un approccio semplificato e viene adottato se, per un singolo obiettivo, l’intervento si classifica in uno dei primi tre scenari; il secondo invece comporta un’analisi approfondita e condizioni da rispettare e viene adottato per gli investimenti e le riforme che ricadono in settori come quello dell’energia, dei trasporti o della gestione dei rifiuti e che presentano un rischio maggiore di incidere su uno o più obiettivi ambientali. Questa seconda analisi è necessaria anche per gli interventi che mirano a fornire un contributo sostanziale alla mitigazione dei cambiamenti climatici.

Il DNSH è dunque uno strumento fondamentale per promuovere la sostenibilità e vuole sottolineare l’importanza di agire in modo responsabile e consapevole.

Tutte le informazioni sono disponibili al sito https://www.italiadomani.gov.it/it/Interventi/dnsh.html

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