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Bando Azioni di sistema per il supporto agli Enti locali sui temi della Transizione Energetica

Una delle grandi sfide della contemporaneità è la transizione verso modelli di produzione e consumo più sostenibili, per fare fronte a diverse problematiche quali l’aumento dei prezzi dell’energia, del gas e delle materie prime, la sicurezza degli approvvigionamenti energetici e le emissioni di gas nell’atmosfera. Cittadini, imprese ed enti pubblici hanno già cominciato a muoversi in questa direzione, con modelli di produzione a basso impatto ambientale, basati su un uso efficiente delle risorse, sulla riduzione dei consumi energetici e su produzione, consumo e condivisione di energia da fonti rinnovabili. Tale percorso presuppone un cambio, che impatta sulla vita dei cittadini, sul mercato del lavoro e sulla capacità delle aziende di essere competitive. Proprio per questo, la transizione deve essere accompagnata da iniziative che accrescano le competenze in materia dei soggetti direttamente coinvolti. È infatti stato aperto, dalla regione Emilia Romagna, un Bando con l’obiettivo di incentivare iniziative di informazione, sensibilizzazione e animazione del territorio sui temi dell’efficientamento energetico e di produzione, autoconsumo e condivisione di energie rinnovabili, migliorando le competenze interne e coinvolgendo cittadini, imprese ed enti del terzo settore, attraverso la concessione agli enti locali del territorio di contributi economici per coprirne i costi. Questo bando vuole dare attuazione all’azione 2.2.4 “Azioni di sistema per il supporto agli Enti locali” del Programma Regionale FESR 2021/2027, approvato dalla Commissione Europea il 22 luglio del 2022. Il contributo previsto ammonta a 2,6 milioni di euro, valido per gli anni 2023-2024.

Chi può accedere ai contributi e come vengono erogati

Il bando è rivolto a comuni, province, città metropolitane e unioni di comuni, compreso il circondario imolese. Ciascuno di questi soggetti può presentare una sola richiesta di contributo e i comuni possono effettuarla solo nel caso in cui le unioni di comuni di cui fanno parte non abbiamo già fatto o non intendano fare domanda.

I contributi vengono concessi a fondo perduto in misura massima dell’80% delle spese ritenute ammissibili e si configurano come aiuti di stato e non sono dunque cumulabili con altri contributi europei, nazionali e regionali. L’incentivo massimo è regolato come segue.

Comuni singoli:

  • Fino a 30.000 abitanti – massimo 10.000 euro;
  • Da 30.001 a 70.000 compreso – massimo 15.000 euro;
  • Oltre i 70.000 – massimo 20.000 euro.

Unioni di Comuni, Province e Città Metropolitane:

  • Fino a 30.000 abitanti – massimo 15.000 euro;
  • Da 30.001 a 70.000 compreso – massimo 25.000 euro;
  • Oltre 70.000 abitanti – massimo 40.000 euro.

Le spese ammissibili

Vengono ammesse le proposte finalizzate a supportare i beneficiari nell’attivazione di strumenti di informazione, sensibilizzazione e assistenza della comunità del territorio e nel rafforzamento della capacità amministrativa e delle competenze del personale interno per quanto riguarda la riduzione dei consumi energetici, l’efficientamento energetico degli edifici, la produzione di energia da fonti rinnovabili, l’autoconsumo e la condivisione di energia, la mobilità sostenibile, l’attuazione e il monitoraggio di Piani d’Azione per l’Energia Sostenibile e per il Clima e le opportunità offerte dai bandi regionali e nazionali in tema di transizione energetica. Sono ritenute accettabili:

  • Le spese per l’attivazione e la gestione di sportelli territoriali per l’energia, per l’organizzazione di eventi di sensibilizzazione, informativi e laboratoriali, per la realizzazione di siti web, newsletter, app e strumenti digitali e per campagne di informazione e sensibilizzazione.
  • Le spese per l’organizzazione di o la partecipazione a corsi, convegni, laboratori e workshop (questa voce non può superare il 20% dei costi del punto precedente).
  • Le spese di personale in organico, che possono riguardare l’attività svolta al massimo da due unità di personale del soggetto beneficiario (anche in questo caso il costo non può superare il 20% della voce di spesa del punto uno).
  • I costi generali connessi allo svolgimento delle attività. Questa spesa è riconosciuta applicando un tasso forfettario fino al 5% della somma delle voci di spesa precedenti (pertanto, il beneficiario non deve presentare la relativa documentazione contabile).

Come presentare la domanda

Le domande vanno compilate e inviate tra le 10.00 del primo giugno 2023 e le 13.00 del 14 settembre 2023 alla Regione esclusivamente per via telematica, tramite l’applicazione web Sfinge 2020, che sarà attiva a partire da qualche giorno prima dell’apertura del bando. Per l’accesso è possibile utilizzare lo SPID, la Carta d’Identità Elettronica o la Carta Nazionale dei Servizi. La domanda può essere presentata dal legale rappresentante del soggetto richiedente o da un suo delegato e deve contenere le seguenti informazioni:

  • I dati anagrafici del legale rappresentante o delegato;
  • I dati identificativi del soggetto richiedente;
  • Un indirizzo PEC per la trasmissione di comunicazioni;
  • I recapiti dei referenti interni all’ente della proposta;
  • La scheda di sintesi della proposta;
  • La dichiarazione circa il regime IVA;
  • La percentuale di contributo richiesta;
  • La dichiarazione di impegno a rispettare gli obblighi del bando (e a restituire l’importo del contributo in caso contrario);
  • La dichiarazione in merito all’osservanza del principio “non arrecare un danno significativo” agli obblighi ambientali.

In allegato invece, dovranno essere inviati il programma delle attività e un documento che dimostri la volontà del soggetto richiedente di svolgere una o più attività previste dal bando.

Nella fase di valutazione della domanda, sarà possibile ottenere un punteggio massimo di 100 punti e il minimo per entrare in graduatoria sarà 60. Questa verrà stilata in ordine cronologico, indicando sia le domande finanziabili che quelle adeguate ma non finanziabili per esaurimento delle risorse. Nel caso in cui la domanda sia ammessa e finanziata, verrà comunicato l’importo del contributo concesso. È consentito richiedere delle modifiche rispetto al progetto presentato in fase di domanda, ma le spese devono comunque rimanere all’interno della somma del contributo erogato. Qualora l’importo delle spese rendicontate ammesse dovesse risultare complessivamente inferiore al 70% del costo totale del progetto, il contributo verrà integralmente revocato. Le fatture relative alle spese, per essere considerate ammissibili, devono essere emesse e pagate nel periodo che va dal primo maggio 2023 fino al 31 dicembre 2024, data entro cui le attività oggetto di proposta dovranno concludersi. La rendicontazione delle spese sostenute deve essere presentata, in un’unica soluzione, entro il 20 febbraio 2025, pena la revoca del contributo. Sono ammessi solo i pagamenti effettuati tramite mandato di pagamento o bonifico bancario o postale e la disposizione del pagamento deve essere singola, ad una fattura deve corrispondere un ordine di pagamento di pari importo. Al momento della rendicontazione delle spese, verrà verificato che le attività siano state completate entro il termine previsto dal bando.

Maggiori informazioni e il bando completo sono disponibili al seguente link https://fesr.regione.emilia-romagna.it/opportunita/2023/supporto-agli-enti-locali-sui-temi-della-transizione-energetica

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